Il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti (Mit) ha finalmente comunicato i nuovi importi dei canoni demaniali marittimi per l’anno 2025. Di solito l’aggiornamento viene fatto a dicembre di ogni anno, ma quest’anno è arrivato in estremo ritardo. In seguito alla circolare del Mit, inviata lo scorso 11 agosto, gli importi dei canoni subiranno un aumento del 10% a decorrere dal 1° aprile scorso. La misura interessa tutti i titolari di porti turistici, cantieri nautici, ormeggi, boe e gavitelli con concessione demaniale marittima.
I nuovi importi 2025 dei canoni demaniali marittimi
Nel dettaglio, guardando alle tabelle allegate alla circolare, i canoni demaniali marittimi delle concessioni per pesca e acquacoltura, cantieri navali e attività di costruzione, manutenzione, riparazione o demolizione di mezzi aeronavali ammontano ai seguenti importi.
Pesca e acquacoltura:
- 0,021 euro annui al metro quadro per aree, manufatti e impianti ubicati a terra sul demanio marittimo;
- 0,005 euro annui al metro quadro per specchi acquei, manufatti e impianti ubicati nel mare territoriale.
Cantieri nautici:
- 1,69 euro annui al metro quadro per aree, specchi acquei, manufatti e pertinenze.
Nautica da diporto:
- 1,81 euro annui al metro quadro per le aree scoperte;
- 3,02 euro annui al metro quadro per le aree e gli specchi acquei occupati con impianti e opere di facile rimozione;
- 5,17 euro annui al metro quadro per le aree e gli specchi acquei occupati con impianti e opere di difficile rimozione;
- 1,40 euro annui per ogni metro quadrato di mare territoriale per specchi acquei delimitati da opere che riguardano i porti entro 100 metri dalla costa;
- 1,01 euro annui per ogni metro quadrato di mare territoriale per specchi acquei delimitati da opere che riguardano i porti tra 101 e 300 metri dalla battigia;
- 0,80 euro annui per ogni metro quadrato di mare territoriale per specchi acquei delimitati da opere che riguardano i porti oltre i 301 metri dalla battigia;
- 0,40 euro annui per ogni metro quadrato di mare utilizzato per il posizionamento di campi boa per l’ancoraggio delle navi al di fuori degli specchi acquei definiti ai punti precedenti.
Perché l’aggiornamento dei canoni demaniali marittimi è arrivato in ritardo
Come detto, di solito l’aggiornamento dei canoni demaniali marittimi veniva comunicato a dicembre di ogni anno, ma quest’anno è slittato perché la legge “Salva-infrazioni” (approvato lo scorso novembre) aveva previsto di inserirlo nel decreto attuativo sugli indennizzi ai concessionari uscenti di concessioni balneari e porti turistici. Il Mit avrebbe dovuto approvare questo decreto attuativo entro il 31 marzo scorso, ma non è ancora stato presentato in parlamento perché il Consiglio di Stato e la Commissione Ue hanno contestato alcuni contenuti.
Dal momento che il decreto attuativo continuava a slittare, e che la scadenza per pagare i canoni demaniali marittimi è il 15 settembre di ogni anno, l’Anci (Associazione nazionale dei Comuni italiani) ha più volte sollecitato il Mit a comunicare l’aggiornamento con una circolare separata, come gli scorsi anni. Finalmente il Mit, con una circolare dell’11 agosto, ha provveduto.
Il ritardo ha però causato un problema con il Sistema informativo demanio (Sid), usato dalla pubblica amministrazione per riscuotere i canoni demaniali marittimi, che non è ancora aggiornato con i nuovi importi. “Stiamo sollecitando un intervento in tal senso, ma al momento non è nota la tempistica dell’adeguamento del sistema”, ha comunicato l’associazione.
Le tabelle con i valori completi
Per consultare tutti i valori tabellari dei canoni demaniali marittimi, si rimanda alle comunicazioni ufficiali del ministero delle Infrastrutture.